Ho sentito parlare di un rimedio naturale (posso definirlo omeopatico!) anticancro (e non solo) per ben due volte nell'arco di quest'ultima settimana. Eppure viene usato già dal 1975 ma soltanto nell'ultimo decennio sono cominciati gli studi del caso...
Bando al mio commento, vi propongo un articolo pubblicato dalla Gazzetta del Sud del 28/09/2010
e un articolo (fra i tanti che ho trovato e letto) pubblicato il 27 february 2011 da siemprerevolucion.over-blog.it
Sembra troppo semplice per essere vero, eppure in un futuro non troppo lontano potrebbe diventare la nuova terapia alternativa alla
chemioterapia: i farmaci antiacidità, gli inibitori della pompa
protonica e persino il bicarbonato sono il nuovo filone cui si stanno
dedicando diversi scienziati, perché efficaci, senza effetti collaterali
e con costi bassi. A fare il punto della situazione sono stati gli
scienziati riunitisi ieri all'Istituto superiore di sanità (Iss), in
occasione del primo simposio dell'International society for proton
dynamics in cancer (Ispdc).
La
nuova terapia si basa su un approccio diverso da quello adoperato
finora, perché parte dall'assunto che i tumori sono acidi. «L'acidità è
un meccanismo che il cancro usa per isolarsi da tutto il resto, farmaci
compresi - spiega Stefano Fais, presidente Ispdc e membro del
dipartimento del farmaco dell'Iss -. Ma le cellule tumorali, per
difendersi a loro volta da questo ambiente acido, fanno iperfunzionare
le pompe protoniche che pompano protoni H+. Se si bloccano queste pompe,
la cellula tumorale rimane disarmata di fronte all'acidità, e finisce
per morire autodigerendosi». Usando quindi degli antiacidi, anche
generici, come gli inibitori della pompa protonica, generalmente
adoperati per le ulcere gastriche, si può curare il cancro. «A
differenza dei chemioterapici - continua Fais - questi farmaci non hanno
effetti collaterali e hanno dei costi molto più bassi. Basti pensare
che quelli usati con la target therapy, che provocano tossicità e
resistenza nel paziente, costano 50-60mila euro l'anno a malato. Con
questa terapia invece il costo annuale sarebbe di circa 600 euro con il
generico, e di 1200 con quelli di marca. Ma le industrie farmaceutiche
al momento non sono molto interessate a questo tipo di approccio».
Nonostante
ciò, l'Iss è riuscito a far partire i primi trial clinici in Italia:
uno presso l'Istituto dei tumori di Milano per il melanoma su circa 30
pazienti, e l'altro presso l'Università di Siena per l'osteosarcoma su
80 pazienti. Entrambi hanno prodotto risultati sono molto incoraggianti.
Cuba regala qualità di vita: Il veleno dello scorpione blu per il
trattamento oncologico
di Gioia Minuti
Feb.2011
Si chiama così: “Vidatox® omeopatico” il prodotto ricavato dal veleno
di uno scorpione blu che esiste
solo a Cuba, dove più di cinquantamila pazienti malati di cancro
sono trattati, da molti anni, con la tossina del “Rhopalurus junceus”.
Questo uso si diffuse tra i contadini della zona di
Guantánamo, per combattere alcune malattie degli animali,
soprattutto della pelle, perché si erano accorti che se venivano punti
dallo scorpione, straordinariamente
guarivano.
All’inizio
c’era molto scetticismo: si parlava di stregoneria o di fantasie.
Questo trattamento non è
miracoloso e nemmeno il toccasana di tutti i mali, ma in moltissimi
casi migliora la qualità della vita dei pazienti. Questo scorpione blu,
che appartiene all’endemia di Cuba, viene allevato in
casse di terra con molti insetti che sono il suo cibo. Il veleno si
estrae dopo il primo anno di vita, generalmente ogni 20 giorni per molte
volte, e poi gli scorpioni ritornano nel loro habitat
naturale.
La
dottoressa Niuris ci ha detto: “Il Vidatox ha la proprietà di
distruggere le cellule tumorali in moltissimi
casi. Oggi in alcuni paesi del mondo si fanno esperimenti anche con
altri scorpioni, ma pare che solo il veleno del Rhopalurus junceus
presenta queste benefiche proprietà”. Il medicinale è stato
usato già nel 1999 e con buoni risultati anche su pazienti con
HIV/AIDS nell’ospedale di Mbarara, in Uganda dove lavoravano medici
cubani. Gli effetti sono più positivi nei pazienti che non hanno
mai fatto terapie chemioterapiche e nelle gravi infiammazioni
pelviche o prostatiche e gli specialisti lo consigliano anche come
prevenzione nei casi di pericolo di formazione di
tumori.
La
direttrice di ricerca e sviluppo della compagnia Labiofam, Isabel
González, ha spiegato in una conferenza
stampa, che il Vidatox è un preparato omeopatico creato sulla base
di cinque peptidi o proteine di basso peso molecolare, estratte dal
veleno di questo scorpione, che hanno dimostrato il loro
effetto analgesico, antinfiammatorio e antitumorale in più di 15
linee cellulari tumorali differenti. Una terapia alternativa per il
trattamento dei sintomi provocati dagli effetti del cancro,
per alleviare il dolore e la carenza immunologia. “Sino ad oggi, ha
detto, il prodotto è stato provato su circa 10.000 pazienti oncologici,
circa 3.500 stranieri, nei quali sono stati registrati
risultati positivi, e di miglioramento della qualità della vita, e
di arresto della crescita tumorale”.
Oltre
ai cubani - ci racconta Antonio García - che facevano ore di coda da
oltre dieci anni per prendere il
medicinale per la nipotina malata, sono migliaia le persone che
vengono alla Labiofam spinte dalla speranza. Riccardo è venuto da Roma
per tre giorni, andata e ritorno, perché il padre già
operato di un tumore alla vescica dovrebbe fare la radioterapia, ma
sta male è troppo debole e alcuni pazienti della clinica dove l’hanno
operato gli hanno parlato del Vidatox. Non avendo la
diagnosi tradotta dall’ italiano, ha lasciato gli originali per gli
archivi... Sari è venuto a l’ Avana a cercare il Vidatox per la sorella
della fidanzata, una giovane
malata...
“Sino
ad oggi hanno utilizzato il Vidatox pazienti del Messico, Colombia,
Spagna, Italia, Argentina,
Repubblica Domenicana, Olanda e Stati Uniti ed il 97%, affetto da
tumori maligni, ha avuto una risposta clinica positiva” - ha dichiarato
l’ingegner Pavel O. Pizart Mijares, direttore generale
dell’ Impresa dei Prodotti Iniettabili Labiofam - durante un
incontro con la stampa.
I lavoratori della Labiofam non si aspettavano la folla di italiani che è giunta a Cuba, tutti pieni di
speranza e senza diagnosi dei malati o con diagnosi non tradotte...
“Non
è stato facile, hanno dichiarato tutti gli specialisti, perché sappiamo
che dietro ad ogni persona che
viene qui c’è un caso di malattia e di dolore e quindi cerchiamo
d’essere comprensivi al massimo” - ha detto Lirka, una giovane dirigente
- raccontando di una mattina in cui c’era una vera folla
di italiani davanti all’Istituto dall’alba e che il direttore,
immediatamente avvisato e attonito aveva detto di mandare tutti nel
teatro e di spiegare cos’è il prodotto, mentre si cercava di
organizzare una fila per la consegna del medicinale, che non è mai
stato negato a nessuno. L’ambasciata cubana in Italia ha diffuso poco
tempo fa un messaggio per avvisare che le riserve del
Vidatox non sono infinite. Purtroppo ci sono anche gli sciacalli,
che hanno portato diagnosi di morti e che rivendono il prodotto - che
Cuba regala - che spacciano strane cose come Vidatox,
mettendo anche in pericolo la già precaria salute dei malati. Non
esiste punizione sufficiente per simili individui.
Anche
se la ricerca continua, il “Vidatox® homeopático” (in spagnolo) è stato
registrato con la Risoluzione
3136/99 dell’Ufficio cubano per le proprietà industriali come
prodotto per combattere i tumori, carcinomi e adenocarcinomi in
particolare, attivo e di facile applicazione, dopo il Congresso della
Labiofam a L’Avana e verrà venduto nelle versioni conseguite per via
sintetica o biotecnologica. L'obiettivo è quello di produrre più di un
milione di unità entro la fine dell'anno” - ha detto
ancora il dottor Pavel Pizart - segnalando che il Vidatox può essere
esportato nei paesi che ne fanno richiesta attraverso il contratto di
vendita.
La
Labiofam - il gruppo di imprese Labiofam ha mezzo secolo di storia e
più di 3.500 lavoratori in tutta Cuba
- produce anche altri prodotti, come il Vimang, estratto dalla
corteccia degli alberi di mango, che ha grandi proprietà
antinfiammatorie, anti anemiche, e altro, che migliorano la qualità
della
vita.
Nella
sua prima conferenza internazionale tenuta a l’Avana a fine settembre,
la società ha riportato i
risultati delle indagini sul Vidatox omeopatico alla presenza di
circa 500 delegati provenienti da tutto il mondo. Nella mostra
scientifico-commerciale del Congresso Internazionale del gruppo
imprenditoriale Labiofam 2010 sono stati indicati vari prodotti per
le anemie ferropeniche, il supplemento dietetico Ferrical, un composto
di proteine e miele come veicolo capace di metabolizzare
i minerali ingeriti. Tra i ricostituenti si trovano l’Acitan, un
antiossidante ricco di oligo-elementi come lo zinco e il magnesio e
l’Asmacan, ad azione di bronco - dilatazione ed espettorante.
Inoltre Labiofam crea prodotti probiotici, basati
sull’incorporazione di micro-organismi vivi che agiscono sulla flora
batterica intestinale. Lo yogurt Paradiso, leader di questi prodotti
sviluppati dall’istituzione scientifica, è un antisettico del
sistema digestivo e facilita anche l’ assorbimento del calcio e del
fosforo presenti nel latte.
Nella
recente mostra sono stati presentati, in 15 stand su 192 metri
quadrati, anche vari prodotti veterinari,
antibiotici, anestetici, disinfettanti, sedanti e ipnotici,
biolarvicidi, plaghicidi e rodenticidi biologici oltre a prodotti per
l’igiene (il Biorat, per esempio, è un eccellente prodotto per
l’eliminazione di ratti e topi e Cuba lo ha anche regalato agli
Stati Uniti, tramite i Pastori per la Pace, per combattere la presenza
famelica di ratti nel New Jersey dove erano morti alcuni
bambini per l’assalto dei roditori affamati).
Il Vidatox si presenta in gocce omeopatiche sublinguali ed ogni mL (20 gocce) contiene: Veleno di Rhopalurus
junceus 30 CH. Il medicinale va mantenuto lontano da apparecchi generatori di campi elettromagnetici e da odori forti.
È
compatibile con qualsiasi altro trattamento oncologico e le sole
controindicazioni riguardano
l’ipersensibilità al medicinale e vanno prese precauzioni durante la
gravidanza e l’allattamento. Il Vidatox contiene alcol al 33%, per cui
si raccomanda di diluire la dose proposta secondo la
posologia, alle persone con la via orale con lesioni e/o sensibili
allo stesso. L’uso di questo prodotto non esclude e non limita
l’applicazione di altri trattamenti convenzionali contro le
neoplasie. Si prendono 5 gocce sotto la lingua ogni 12 ore e se il
paziente non tollera il medicinale direttamente in bocca, per il grado
alcolico che lo preserva e/o per lesioni nelle vie
digestive, o perché la via orale è chiusa, si suggerisce
d’aggiungere 15 mL (1 cucchiaio) di acqua bollita o purificata ogni 5
gocce del medicinale, agitare in forma circolare con un cucchiaino
di plastica durante 1 minuto e poi di somministrare questa soluzione
ogni 12 ore.
Per
la somministrazione sublilguale si raccomanda la bocca completamente
pulita e libera da odori forti e da
qualsiasi sapore. Inoltre non si deve mangiare, bere, pulirsi i
denti o fumare dopo la somministrazione (15-30 minuti prima e dopo). Non
sono state rilevate sino al momento reazioni contrarie. Il
medicinale si può somministrare anche attraverso la sonda di
gastroscopia.
La
scadenza è di tre anni, sempre che si compiano le indicazioni di
conservazione al di sotto dei 30°C, in un
luogo secco e fresco, proteggendolo dalla luce e rispettando queste
indicazioni: mantenere lontano da apparecchi generatori di campi
elettromagnetici (frigoriferi, televisori, radio, computer,
forni a microonde, telefoni cellulari, etc.). Non raffreddare e
mantenere lontano da profumi e odori forti. Il medicinale non va mai
travasato in un’altra boccetta.
La trasmissione televisiva “Le iene” ha fatto conoscere questo prodotto in Italia, facendo una ripresa con la
telecamera nascosta nella stessa Labiofam, per mostrare che l’impresa produce e regala questo prodotto antitumorale. Il
direttore della Labiofam si è dispiaciuto del fatto che la trasmissione
sia stata realizzata in questo
modo: “Nascondere la telecamera è stato assolutamente inutile” - ha
detto il dottor José Antonio Fraga (per la curiosità cugino di Fidel) -
perché potevano semplicemente venire a parlare e
domandare, parlare con i pazienti cubani e stranieri e con i
familiari che richiedono il prodotto, constatare che lo regaliamo e
controlliamo i casi di tutti
indistintamente...”
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