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Monday 03 January 2011 | |
Il settimanale Oggi ha intervistato la Dottoressa Anna Buzzi sul CRM197 e le sue possibili applicazioni in campo oncologico e cardiovascolare. La Dottoressa ha fatto il punto sullo stadio attuale della ricerca per l'uso del CRM197 come anti tumorale, ricordando come permanga in Italia il consueto disinteresse verso questa terapia a seguito della mai cominciata e mal gestita sperimentazione di Empoli. Per fortuna, ha aggiunto la figlia del Dottor Buzzi, prosegue, e con risultati sempre più incoraggianti, la sperimentazione giapponese: occorre però tenere sempre presente che il CRM197 non è un chemioterapico, ma un vaccino, da applicare quindi come immunoterapia. Notevole interesse stanno suscitando anche le ricerche in campo cardiovascolare che stanno rivelando come il CRM197 possa essere un vero e proprio "killer dell'aterosclerosi". Cliccando sul link sottostante è possibile scaricare l'articolo pubblicato da "Oggi". | |
Ultimo aggiornamento ( Monday 03 January 2011 ) |
L’oncologia ufficiale scopre le immunoterapie |
Scritto da Administrator | |
Sunday 26 September 2010 | |
Come ci ricordano i quotidiani, l’oncologia sta facendo molti passi nella direzione delle immunoterapie. In Italia come in altri paesi. Il concetto che è alla base di questa tendenza è: invece di usare armi necessariamente pesanti contro i tessuti malati, con inevitabili danni anche a carico di tutti i tessuti sani, vista la non specificità dei farmaci, e con effetti spesso transitori, è meglio convogliare le difese proprie dell’organismo, contro le cellule mutate. Questo dovrebbe consentire risultati migliori , più duraturi, e meno gravati da effetti collaterali. Si ritiene che il sistema immunitario di ogni individuo sia in grado di difendersi dalle malattie, anche dal cancro. Occorre capire come aiutare il sistema immunitario a difendersi da quelle forme di malattia, tumori compresi, che tendono a sfuggire al controllo. In generale negli ultimi anni non solo l’oncologia, ma tutta la Medicina ha cercato di curare, quando possibile, stimolando un’azione del sistema immunitario. I vari tentativi fatti in ambito Oncologico, certamente interessanti e promettenti, sono limitati dal fatto che le molecole responsabili dell’attivazione devono essere introdotte nelle cellule con sistemi molto sofisticati e artificiosi, rendendo difficile almeno per ora la realizzazione pratica sull’uomo. Tra questi abbiamo: lo sfruttamento delle cellule sentinella o dendritiche, che vengono “armate” con farmaci e così potenziate e addestrate a riconoscere cellule tumorali; l’uso di vaccini basati su microorganismi da inserire nelle cellule tumorali e contro cui incanalare l’azione del sistema immunitario; le modificazioni del genoma delle cellule neoplastiche o dei microorganismi stessi per ottenere (o per abbinare) una risposta immunologica contro qualche proteina tumorale. A questo proposito, due considerazioni:
D.ssa Anna Maria Buzzi |