Da alcuni anni esiste una alternativa meno conosciuta alla mastectomia e alla chemioterapia per trattare il cancro al seno. Si chiama crioablazione,
un processo che congela il tumore senza implicazioni chirurgiche e
ricoveri in ospedale. Questa tecnica è utilizzata anche per eliminare
gli inestetismi della pelle come ad esempio le verruche. Tuttavia, essa
ha l’inconveniente di essere imprecisa e di essere applicabile solo in
sala operatoria.
Ma Ice Cure, una startup israeliana, sostiene di aver sviluppato un nuovo sistema, l’IceSense3,
che sarebbe più efficace ed utilizzabile in un semplice laboratorio.
Analogamente, l’operazione non necessiterebbe di un chirurgo e durerebbe
solo alcuni minuti. Un altro vantaggio sembrerebbe essere l’utilizzo di
anestesia locale e la totale assenza di cicatrici e punti di sutura.
Hezi Himelfarb, CEO di IceCure, sostiene che l’unico effetto collaterale
sia un senso di lieve congestione al petto per alcune ore.
Come funziona?
Il congelamento viene effettuato con una sottile sonda che contiene azoto liquido a -170 gradi. Il medico inserisce la sonda nel tumore diffonde l’azoto che creerà una palla di ghiaccio che ricopre il tessuto congelato.
Quando i tessuti congelano, muoiono e l’astuzia risiede nel creare
una bolla di ghiaccio abbastanza voluminosa da inglobare l’intera
crescita dei tessuti.
Come spiegato da Himelfarb:
Se il tumore è benigno e misura 2 centimetri di diametro, basta creare una “borsa del ghiaccio” di circa due centimetri. Se la massa cancerosa misura 2 centimetri di diametro, sarà necessario iniettare 4-5 centimetri di azoto al fine di avere un margine di sicurezza. Così, per un tumore benigno l’operazione richiede tra i 7 e i 10 minuti, mentre le cellule tumorali congelano in 15 minuti. A confronto, la crioablazione tradizionale dura in media 45 minuti.
Ormai è chiaro, i due innegabili vantaggi di questa tecnica sono:
- velocità;
- efficienza.
Questa nuova tecnologia proposta da IceCure rimane attualmente adatta
per il trattamento di piccole escrescenze. Inoltre, la forma del
tessuto non deve essere troppo irregolare per non rischiare di rendere
lo strumento inappropriato.
Trattiamo unicamente il cancro al seno ad uno stadio precoce
Il sistema ha ricevuto l’approvazione della Food and Drug Administration ed il marchio CE europeo. Tutto ciò ha permesso di esportare questa nuova tecnica negli Stati Uniti, a Hong-Kong, in Thailandia e in Italia.
Per convincere i medici del mondo intero a servirsi di questo
dispositivo, l’azienda israeliana ha messo online i risultati di test
clinici effettuati sull’utilizzo di IceSense3 ed utilizzati in più di 10
ospedali americani.
Utilizzato inizialmente solo per trattare tumori benigni, la tecnologia IceCure potrà in futuro essere adattata per lottare contro altre forme di cancro.
Studi su questo aspetto sono attualmente in corso nel centro medico
Bnei Zion di Haifa. IceCure, quotata alla borsa di Tel Aviv dove ha
ottenuto quasi 40 milioni di dollari dalla sua creazione nel 2006, non
smette di crescere. Il fatturato stimato per l’anno 2014 è 1,1 milione
di dollari.
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