I conflitti interiori che logorano l'organismo
Un amore sbagliato.
Una grave perdita, un lutto, una separazione, una persistente insoddisfazione sul lavoro.
Frequentissime condizioni che possono dare non solo ansia, tristezza, malinconia, ma anche malattie psicosomatiche, come eruzioni cutanee, problemi digestivi e respiratori, disturbi del sonno.
Come ben spiega la psiconeuroendocrinoimmunologia e la medicina psicosomatica, i sentimenti e le emozioni negative, soprattutto quando non espresse, possono radicarsi nel corpo.
Una grave perdita, un lutto, una separazione, una persistente insoddisfazione sul lavoro.
Frequentissime condizioni che possono dare non solo ansia, tristezza, malinconia, ma anche malattie psicosomatiche, come eruzioni cutanee, problemi digestivi e respiratori, disturbi del sonno.
Come ben spiega la psiconeuroendocrinoimmunologia e la medicina psicosomatica, i sentimenti e le emozioni negative, soprattutto quando non espresse, possono radicarsi nel corpo.
«Ogni individuo è un’inseparabile unità fra mente e corpo: per questo, salute o
malattia sono anche un’espressione di benessere o malessere psicologico»,
spiega Antonino Minervino, Primario dell’Unità Operativa di Psichiatria 25, a
Casalmaggiore (CR) e Membro Consiglio Direttivo della Società Italiana di
Medicina Psicosomatica.
«Nel malessere psicologico, ad esempio, vi è un considerevole incremento di cortisolo, ormone che in quantità eccessive, inibisce il sistema immunitario. E rende così più vulnerabili alle malattie infettive».
Ma i sintomi non vanno combattuti è basta perché sono anche un segnale che ci manda il nostro inconscio per dirci di cambiare.
Bisogna imparare a coniugare il sintomo con il suo significato profondo. Ammalarsi in questi casi deve diventare lo stimolo ad abbandonare gli atteggiamenti negativi, le strade poco consone alla propria natura più profonda.
Anche se, si sa, per attuare questo processo spesso non basta una
buona propensione all’introspezione e all’autoanalisi, ma è necessario la
guida, il supporto di un esperto.
Ecco, di seguito, la spiegazione psicosomatica di alcuni tra i disturbi più ricorrenti ed il loro significato.
Ecco, di seguito, la spiegazione psicosomatica di alcuni tra i disturbi più ricorrenti ed il loro significato.
MAL DI TESTA
Cefalea ed emicrania possono segnalare il bisogno di
ridurre l’eccesso di razionalità, l’esigenza di dar più voce all’intuizione e
alle emozioni. Solitamente, chi soffre di cefalea è uno che deve tenere sempre
tutto sotto controllo senza delegare mai, è troppo realista, imbrigliato in un
progetto di vita con standard troppo elevati e conseguenti difficoltà a
raggiungere gli obiettivi prefissati. «Spesso si tratta di persone che, sin
dall’infanzia, hanno subito aspettative genitoriali esagerate», dice Anna
Zanardi, psicologa e autrice del saggio "Il linguaggio degli organi",
recentemente pubblicato per Tecniche Nuove.
«Spesso, in queste persone si nota
una serie di caratteristiche ricorrenti: forti componenti ansiose, ambizione,
aspirazione a dominare, tendenza al perfezionismo, grande tensione nervosa e
spiccata tendenza a reprimere sentimenti negativi, come invidia ed ostilità,
soprattutto rivolte a forme di successo intellettuale», osserva
Minervino.
INSONNIA
L’insonnia è un disturbo che colpisce, di preferenza, chi non riesce a
lasciarsi andare e accompagna la depressione. Spesso, chi soffre di insonnia è
anche una persona profondamente insicura, che si stente esausta e sovraesposta
ai rischi della vita.
TORCICOLLO
Chi tende a somatizzare nei muscoli e nelle ha un modello
di vita piuttosto rigido, con una propensione al perfezionismo e
all’autocontrollo, una costante "padronanza di se stesso", negandosi
impulsi aggressivi e manifestazioni di delusione e di irritazione. «Appaiono
come persone infinitamente disponibili, ma, in genere, questi tratti caratteriali
sono il risultato più di una costrizione intima, neppure conosciuta come tale,
che di una spontanea apertura verso gli altri».
Uno dei disturbi più frequenti,
il torcicollo, si alterna spesso alle cervicalgie. «Questi malesseri
rappresentano un’esacerbazione del "mantenere la testa a posto", o
del "non abbassare la testa", atteggiamenti che in buona misura non
sono da evitare, ma che nel loro manifestarsi in modo troppo rigido svelano la
presenza di un disadattamento emotivo, che si trasforma in una costante richiesta
a se stessi di maggior sforzo e volontà», dice Minervino.
DISTURBI RESPIRATORI
Simboleggiare la difficoltà ad affrontare da soli gli
ostacoli e le lotte, piccole o grandi, che la vita inevitabilmente richiede:
molto forte è, infatti, l’equivalenza della respirazione con l’autonomia.
«L’esempio più classico è dato dall’asma, una malattia complessa che spesso può
avere anche una base allergica, ma "nasconde" nella storia della
maggioranza di queste persone un’esperienza infantile conflittuale con la madre
o con figure equivalenti.
Un altro esempio piuttosto comune è rappresentato dalla tosse nervosa, indice di una grande tensione e del tentativo di sbarazzarsi di desideri percepiti come estranei o pericolosi.
Non a caso, sentimenti di collera o di ira che non si riescono ad esprimere a parole sono spesso alla base della tosse cronica», dice Minervino.
Un altro esempio piuttosto comune è rappresentato dalla tosse nervosa, indice di una grande tensione e del tentativo di sbarazzarsi di desideri percepiti come estranei o pericolosi.
Non a caso, sentimenti di collera o di ira che non si riescono ad esprimere a parole sono spesso alla base della tosse cronica», dice Minervino.
ORTICARIA,
psoriasi ed altre patologie dermatologiche
La pelle rappresenta uno dei più importanti organi di espressione emotiva.
Pelle e sistema nervoso si sviluppano dallo stesso gruppo di cellule dell’embrione, l’ectoderma: è come se fossero due facce, una esterna ed una interna, della stessa funzione. Sarà per questo che la pelle è lo straordinario confine fra il dentro ed il fuori, specchio dell’anima e grande strumento di comunicazione.
Pelle e sistema nervoso si sviluppano dallo stesso gruppo di cellule dell’embrione, l’ectoderma: è come se fossero due facce, una esterna ed una interna, della stessa funzione. Sarà per questo che la pelle è lo straordinario confine fra il dentro ed il fuori, specchio dell’anima e grande strumento di comunicazione.
Ma qual è il problema alla base di chi soffre, per esempio, di
un disturbo specifico, come l’orticaria?
«Sono persone con una tendenza ad
adottare atteggiamenti passivi nei rapporti umani. Hanno una spiccata componente
ansiosa associata ad una scarsa tolleranza all’ansia stessa, una grande
vulnerabilità nei rapporti sentimentali ed un elevato grado di insicurezza. In
particolare, il prurito, tipico sintomo dell’orticaria, indica la scarsa
propensione a reggere una tensione emotiva, irritabilità, ansia, problemi
sessuali, sentimenti di colpa, paura e collera ed inibizione dell’aggressività,
spesso accompagnate da uno stile ossessivo», dice Minervino.
ALLERGIE
Esprimono un reazione aggressiva volta a difendersi simbolicamente
da ciò che attrae e che, insieme, si percepisce come pericoloso. «Esprime la
paura della persona verso chiunque, anche verso il proprio partner. Non è raro
che il soggetto allergico riconosca l’altro per il suo bisogno di intimità, ma
lo tratti, nello stesso tempo, come uno sconosciuto, un estraneo», spiega
Zanardi. Aggiunge Minervino: «Chi soffre di problemi allergici di solito porta
in sé un bisogno più o meno profondo di protezione, di attenzioni premurose e
protettive.
Spesso si tratta di persone ipersensibili, che hanno difficoltà ad avere relazioni che comportano troppa distanza».
Spesso si tratta di persone ipersensibili, che hanno difficoltà ad avere relazioni che comportano troppa distanza».
PROBLEMI CARDIACI
Spesso chi manifesta "problemi di cuore" ha
fortemente compresso le sue emozioni e pulsioni istintive, si è trincerato
dietro una cortina impenetrabile. Psicosomaticamente, chi è affetto da angina
pectoris è spesso descritto come un individuo che nella vita si è preso
particolarmente "a cuore" qualcosa o qualcuno e, per tale motivo, si
è isolato, almeno dal punto di vista psicologico, da tutto e tutti. Questa
persona tende, di conseguenza, ad evitare le relazioni, ad interiorizzare molta
aggressività e a manifestarla solo in rare occasioni», spiega Zanardi.
Diverso,
invece, il profilo psicosomatico di chi è stato colpito da infarto cardiaco.
«L’infarto
spesso rappresenta il punto d’arrivo di sofferenze interiori croniche,
prolungate.
Chi ne è stato colpito, non di rado ha una paura molto radicata della perdita, che si trasforma in una depressione mascherata. È una persona insicura, dipendente, vulnerabile, ma che tende a negare e a reprimere queste sue caratteristiche e bisogni. Anche a se stesso».
Chi ne è stato colpito, non di rado ha una paura molto radicata della perdita, che si trasforma in una depressione mascherata. È una persona insicura, dipendente, vulnerabile, ma che tende a negare e a reprimere queste sue caratteristiche e bisogni. Anche a se stesso».
GASTRITE
e altri disturbi
dell’apparato digerente
Soffrire, con una certa frequenza, di gastriti, bruciori
di stomaco e altri disturbi digestivi denota un atteggiamento spesso
rinunciatario, una mancanza di fiducia nelle proprie potenzialità. Osserva
Zanardi: «Chi soffre di malattie gastriche è lacerato tra due poli opposti:
reprime l’aggressività, oppure esplode in reazioni iperaggressive. Si sente spesso
rifiutato dagli altri, ha forti bisogni di dipendenza e di sicurezza; è
profondamente frustrato da eventuali insuccessi e facilmente vulnerabile nella
sfera affettiva. Tende anche a soffrire di rabbia repressa e di forme di
invidia». Il consiglio per superare queste difficoltà? Aumentare la
consapevolezza emotiva e accettare il bisogno di protezione, di attenzioni,
spesso mascherate da un’apparenza di orgoglio e di indipendenza.
STITICHEZZA CRONICA E COLON IRRITABILE
Secondo la psicosomatica, la stipsi cronica riguarda, di
preferenza, le persone che presentano caratteristiche quali ostinazione,
metodicità e parsimonia. Caratteristiche che, all’estremo, portano
all’intolleranza, alla pedanteria e alla avarizia. «La colite è spesso
l’espressione di uno stress protratto ed è connessa a fattori emotivi legati ad
una struttura di tipo ossessivo o ad ansia e depressione», dice Minervino.
Anche nella rettocolite ulcerosa, malattia dell’intestino tra le più gravi,
frequentemente si rileva una marcata componente emotiva, con presenza di forme
depressive, esperienze di perdita (reali quanto immaginate) e di situazioni
vissute come minacciose per la propria esistenza. «Spesso, le persone che ne
sono colpite vivono con estremo disagio i cambiamenti nel mondo del lavoro o
nel loro ambiente abituale e tendono ad inibire ogni forma di aggressività»,
sottolinea Minervino.
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